Quattro chiacchiere con Benedetto Rocco – TIGIT

Iniziamo, con il racconto di oggi, una serie di incontri con i nostri amici sponsor.

Prima doverosa tappa a Roma, in TIGIT, in una palazzina di tre piani, in una tranquilla zona nel quadrante nord-est della capitale.

In un pomeriggio di novembre, il cielo pesto e l’acqua che scende a dirotto nel tragitto tra il parcheggio e l’ingresso della sede, sono subito dimenticati grazie all’accoglienza calorosa e al buon caffè caldo che ci viene offerto appena entrati. Il calore dei sorrisi e l’aroma ancora persistente nell’aria ci danno la scossa giusta e ci fanno sentire a casa.

Saliamo al primo piano,  nell’ufficio del presidente Benedetto Rocco. Un ufficio con una bella finestra a tutta parete che immaginiamo luminoso nelle belle giornate di sole, non oggi. Una scrivania ordinata e alle spalle una bella foto aerea della zona di Roma in cui ci troviamo. Nel resto della parete, trova posto una leggera scaffalatura ricolma di trofei, maglie e palloni firmati e altre targhe celebrative. E’ evidente che nell’intento iniziale di chi ha allestito questo angolo non si pensasse ad un tale numero di riconoscimenti…tant’è. 

Il tempo di allestire luci e telecamere e subito via con le quattro chiacchiere.


D. Siamo a Roma, siamo in casa Tigit, siamo con il presidente Benedetto Rocco, oggi nella duplice veste di presidente TIGIT e, ovviamente, di presidente della Fenice Roma Pallavolo. Presidente non potevamo non iniziare i nostri incontri con chi, dieci anni, fa mosso dalla passione per il nostro sport, ha intrapreso un cammino, azzardato per molti, arduo ma anche ricco di soddisfazioni. Iniziamo con chiederle di presentarsi.

Benedetto R. –Parlare di me è importante ma forse è più importante parlare di quello che stiamo facendo. Noi stiamo facendo una cosa bellissima che a me riempie il cuore e che comunque ci permette in qualche maniera di impegnarci in un discorso anche sociale. Perché occuparsi di pallavolo, sport, significa in qualche maniera preoccuparsi delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e del loro futuro. Per quanto riguarda il discorso lavorativo dello sponsor, oggi io rappresento questa azienda fondata da me dai miei collaboratori circa 40 anni fa, forse anche qualche anno di più, nella quale abbiamo investito il nostro tempo realizzando i nostri sogni. Il sogno era quello di diventare un’azienda leader nel settore e ci stiamo riuscendo, chiaramente sempre con i piedi a terra e sempre con la dovuta attenzione e modestia. Stessa cosa abbiamo intenzione di fare nel mondo della pallavolo, portando soprattutto tutta l’esperienza che abbiamo fatto nell’ambiente lavorativo. Oggi per noi Fenice è un grande impegno che ci prende tantissimo, personalmente e direttamente. E il nostro obiettivo è cercare di trasformare quello che, oggi è considerato ma molti un passatempo, in qualcosa di serio e soprattutto trasformarlo in un’azienda perché comunque, anche nello sport, è importante mantenere e consolidare i risultati e avere una visione aziendale, non personale ma aziendale.

D. Entrando adesso nel mondo TIGIT, per chi non conosce la sua azienda, ci racconti di che cosa si occupa?

Benedetto R. –La nostra azienda è un’azienda che nasce, come dicevo prima, appunto, con l’obiettivo di affermarsi nel settore impiantistico. Noi abbiamo realizzato e realizziamo grandi impianti con grandi clienti. Ci occupiamo di tutta la parte meccanica e elettrica che fa parte del settore impiantistico. Abbiamo grandi clienti, il tempo ci ha dato la certezza che valiamo, il mercato ci ha dato delle risposte importanti e ci ha permesso di consolidare il successo. Oggi operiamo soprattutto in ambito nazionale. Nel paese siamo presenti con vari cantieri in Nord Italia, in Sud Italia e al Centro. E’ stata una grande scommessa e, a tale proposito,  voglio riallacciarmi un momento alla Fenice, perché penso che anche la Fenice sia una grande scommessa: la affrontiamo con lo stesso spirito e con la stessa intenzione di diventare leader!

D. TIGIT, da quanto ci racconta, è una realtà consolidata nel settore, un settore che è in continua evoluzione tecnologica, che ogni giorno contribuisce alla crescita del Paese, sia in ambito pubblico che privato e che, per forza di cose,  deve rimanere in continuo aggiornamento. Cosa fa TIGIT per rimanere al passo e anche per anticipare il cambiamento?

Benedetto R. –Dovrei entrare in particolari che potrebbero annoiare. Prima cosa la formazione, poi la scelta del personale, dare visibilità dell’attività che facciamo. Lavoriamo molto sul prefabbricato, siamo riusciti a fare grandi cose pur stando stanziali sul territorio per poi realizzare sul campo i grandi impianti dai nostri ragazzi. Perché noi, non ci scordiamo, siamo costruttori, costruttori di impianti. Noi arriviamo che non c’è niente e quando ce ne andiamo c’è l’acqua, il fuoco, l’aria. C’è tutto quando andiamo via. Noi ci preoccupiamo del benessere. In considerazione anche di questo momento eccezionale, con la dovuta attenzione al risparmio energetico, noi applichiamo tutte le tecnologie più avanzate.

In considerazione del miglioramento tecnologico, mettiamo in atto tutto quello che serve per raggiungere dei risultati sotto il punto di vista energetico e del benessere perché non ci scordiamo che il nostro lavoro si occupa anche del benessere, di far stare bene la gente, al caldo, al freddo. Quindi abbiamo anche un qualcosa dentro ci spinge a non fermarci al lavoro realizzato ma ad occuparsi, anche dopo, per il mantenimento e la gestione di quello che facciamo.

D. Presidente si sente parlare molto di network di imprese: quanto ritiene sia importante oggi  mettere a fattor comune esperienze e conoscenze tra le varie aziende e come anche l’interesse comune nel mondo dello sport può contribuire allo sviluppo del business?

Benedetto R. – Noi, nel nostro settore amiamo unirci spesso con altre aziende per raggiungere dei risultati importanti nel mondo del lavoro, sia pubblico che privato. E proprio questa esperienza ci sta dando la spinta a creare, tra le aziende che amano o comunque sposano l’idea dello sport, dandosi da fare, non solo a livello di sponsorizzazione, ma anche a livello di partecipazione, a creare proprio un qualcosa che ci permetta, oltre a contribuire a raggiungere risultati sportivi, a conoscerci. Perché è fondamentale  unire un numero importante di aziende con uno scopo comune. Dà maniera agli imprenditori di scambiare pareri, di conoscersi, di fare affari insieme e, soprattutto di contribuire al miglioramento delle attività che ognuno di noi fa.

Confrontarsi è importante, soprattutto nell’ambito degli affari tra imprenditori. Quindi tutto questo stiamo cercando di crearlo, lo vogliamo mettere a disposizione di tutti quelli che partecipano, soprattutto con un fine comune che è l’attività sportiva, in questo caso la FENICE.

D. Da quanto ci racconta lei si appare come un sognatore ma con i piedi ben piantati a terra. Tornando alla pallavolo, come pensa che questa sua concretezza unita alla passione, al sogno,  possa far spiccare definitivamente il volo alla FENICE?

Benedetto R. –Beh, intanto sognatore… sognatore…. Uno deve sognare fino a un certo punto, perché poi ci saranno i fatti. Il discorso di piedi per terra va un po’ il contrasto con lo sport che amo, che facciamo. Comunque spesso in qualche maniera riaffermo il discorso di piedi per terra, perché comunque oggi ci vuole tantissima professionalità, modestia. Sono gli altri devono dire che sei il migliore, non te lo devi dire da solo.  Ci vuole tanta fortuna, perché comunque la fortuna è importante e, soprattutto, idee chiare e obiettivi chiari.

Noi ci siamo messi in testa di arrivare sù, in alto. Chiaro, il cammino è molto duro, impervio, con tutte le problematiche ma non ci spaventa. Siamo decisi e siamo sicuri che arriveremo. Dieci anni hanno dimostrato che siamo riusciti ad arrivare a dei livelli importanti, abbiamo messo dei piccoli trofei in bacheca.  Oggi sta un po’ nel nostro DNA: ricominciamo! Stiamo realizzando un nuovo impianto, quindi avremo due impianti, possiamo permetterci di fare questo salto, di raggiungere grandi risultati e poi, insomma il tempo sarà giudice per tutto questo.

D. Siamo arrivati alla fine di questo primo incontro; ringraziamo Benedetto Rocco per il tempo che ci ha dedicato e, ovviamente per il suo impegno in FENICE, augurando a lui e ai suoi collaboratori un buon proseguimento di giornata e buon lavoro. Grazie Presidente.

Benedetto R. – Grazie.


IL VIDEO COMPLETO DELL’INTERVISTA

Ci congediamo dando un’ultima occhiata alla parete dei “piccoli” trofei (che piccoli, vista la caratura dei risultati, non sono NDR). Uscendo sulla strada, mentre l’ultimo sole del pomeriggio, timido, riemerge tra le nuvole che si aprono veloci, la sensazione che ci resta è quella di aver conosciuto meglio una persona mossa da un entusiasmo e una passione fuori dal comune, che mette tutto se stesso in quello che fa, sia in ambito imprenditoriale sia in ambito sportivo. E con lui, tutti i suoi collaboratori.

Grazie….anche per il buon caffè!